Le intolleranze o ipersensibilità alimentari sono manifestazioni morbose che indicano una reazione fisiologica anomala ad un alimento o ad un additivo alimentare ingerito.

A differenza delle allergie alimentari, non producono una risposta immunologica, quindi, pur soffrendone, non vi è rischio di shock anafilattico e solitamente non rispondono ai test allergici cutanei.

L’ipersensibilità è data dall’impossibilità del nostro organismo di digerire l’alimento a causa di difetti metabolici che possono avere origine dallo stile di vita, come ad esempio la scarsa masticazione, le errate combinazioni alimentari, oppure da stati emotivi alterati così come dall’assunzione di antibiotici.

Qual è l’origine delle intolleranze alimentari?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’origine delle intolleranze alimentari avviene a livello intestinale, avendo come presupposto l’irritazione della mucosa, senza la produzione di anticorpi, si manifestano con una sintomatologia sfumata e generale come stanchezza, mal di testa, gonfiori addominali post-prandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari.

Oppure con modificazioni cutanee come pelle secca, orticaria ed eczemi, sono spesso correlate a disordini del peso corporeo sia in eccesso che in difetto.

L’ipersensibilizzazione è dovuta all’accumulo delle sostanze responsabili del disturbo fino ad un livello che supera la dose soglia.

Come si possono individuare le intolleranze?

Esistono diversi test a disposizione, detti di biorisonanza, tutti indolori, innocui e di rapida esecuzione.

Test su campioni di sangue: il plasma prelevato venga posto a contatto con numerosi estratti alimentari e, trascorso il tempo di incubazione, viene valutato al microscopio se i neutrofili hanno subito delle modificazioni.

Test muscolare: tenendo in mano o assumendo un alimento o sostanza si misura la tensione muscolare, in quanto si ritiene che il contatto disturbi il nostro organismo e la forza si modifica e diminuisce.

Test kinesiologico: venendo a contatto con la sostanza da esaminare si testa la forza in modo manuale prendendo in esame la muscolatura della mano oppure delle gambe e/o braccia.

Test DRIA: utilizza lo stesso principio del test kinesiologico ma le rilevazioni sono fatte attraverso un sistema computerizzato.

Test Elettroagopuntura di Voll ed il Vega test: con appositi apparecchi viene misurata, lungo meridiani classici dell’agopuntura come quello dell’intestino, una microcorrente elettrica che attraversa la persona ed all’uscita consente all’operatore di rilevare incidenti ed interruzioni trovati lungo il meridiano.

Quando si deve sospettare un’intolleranza?

I sintomi causati dall’ipersensibilità sono diversi e non sempre inducono pensare a questo disturbo.

I più comuni sono:

• Cefalea
• Disturbi intestinali (stipsi, dissenteria, colite, meteorismo)
• Disturbi premestruali
• Soprappeso
• Disturbi dell’umore (depressione, irritabilità)
• Bronchiti ricorrenti
• Dolori articolari
• Eczemi
• Dermatiti

Dalle Intolleranze si guarisce?

Si può guarire seguendo diete ad eliminazione associate eventualmente ad un sostegno fitoterapico rivolto a rinforzare il sistema immunitario e a depurare l’organismo dalle tossine inesorabilmente accumulate.
È importante ricordare che l’alimento causa dell’intolleranza va eliminato completamente dalla dieta per almeno 2 o 3 mesi e che eliminazioni parziali o per tempi troppo brevi non portano risultati soddisfacenti ma solo… fatica inutile!